Aurora Boreale
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AURORA BOREALE – Tromso (Norvegia)

COS’E’ L’AURORA ?

L’origine dell’aurora si trova sul Sole a 149 milioni di km dalla Terra. La comparsa di un grande gruppo di macchie solari è il primo sintomo di un’intensa attività della nostra stella.  Le macchie solari emettono notevoli tempeste solari che rilasciano nello spazio particelle energetiche formando il cosiddetto vento solare. Questo si muove attraverso lo spazio interplanetario con delle velocità tipicamente comprese tra i 400 e gli 800 km/s raggiungendo la terra in un periodo tra i 2 e i 9 giorni e trascinando con sé parte del campo magnetico solare (detto campo magnetico interplanetario). Il vento solare, interagendo con il campo magnetico terrestre (detto magnetosfera) lo distorce creando una sorta di “bolla” magnetica, di forma simile ad una cometa.

La magnetosfera terrestre funziona come uno scudo schermando la Terra dall’impatto diretto delle particelle cariche (plasma) che compongono il vento solare. In prima approssimazione queste particelle “scivolano” lungo il bordo esterno della magnetosfera e passano oltre la Terra. In realtà, a causa di un processo noto come riconnessione magnetica (il campo magnetico interplanetario punta in direzione opposta a quello terrestre), il plasma del vento solare può penetrare dentro la magnetosfera e, dopo complessi processi di accelerazione, interagire con la ionosfera terrestre, depositando immense quantità di protoni ed elettroni nell’alta atmosfera. Queste particelle eccitano gli atomi dell’atmosfera che diseccitandosi emettono luce di varie tonalità e dando luogo, in tal modo, al fenomeno delle aurore.

Le zone artiche, possedendo una protezione magnetica minore, risultano le più esposte a questo fenomeno. Le aurore si formano prevalentemente ad un’altitudine di 100 km sopra la superficie terrestre. Sono in genere visibili nelle regioni vicine ai poli, ma possono occasionalmente essere viste molto più lontano, fino a 40° di latitudine.

Le particelle che si muovono verso la Terra colpiscono l’atmosfera attorno ai poli formando una specie di anello, chiamato l’ovale aurorale. Questo anello è centrato sul polo magnetico (spostato di circa 11° rispetto dal polo geografico) ed ha un diametro di 3000 km. Gli ovali aurorali si trovano generalmente tra 60° e 70° di latitudine nord e sud.

L’aurora si misura in Kp che vanno da 0 a 9. I KP non misurano l’intensità ma fino a che distanza dal polo sarà possibile vedere l’ovale aureale. Con KP 9 sarà possibile vederla anche dall’Italia mentre con Kp 0 si potrà vedere solo al nord della Scandinavia (anche a Tromso). È tuttavia evidente che con quanto più a lungo si estende e tanto più è intensa. Intensità data dalle tempeste geomagnetiche del sole e misurata da una scala da G1 (kp5) a G5 (kp9).

L’aurora boreale si può avvistare da ottobre a marzo, con picchi nei periodi vicini agli equinozi. Oltre ad avere un cielo sereno e stellato occorre avere anche un po’ di fortuna, un po’ di pazienza e una buona guida per raggiungere le zone migliori. L’orario migliore per avvistarle va dalle 19.00 alle 02.00 ed è del tutto imprevedibile.

Il colore dell’aurora dipende dalla tipologia di gas presenti nell’atmosfera, dal loro stato elettrico e dall’energia delle particelle che li colpiscono (l’ossigeno atomico crea il verde, quello molecolare crea il rosso mentre l’azoto provoca il blu).

AURORA CHASE

È un’escursione particolare che necessita di una buona preparazione per affrontare un clima non semplice. Innanzitutto occorre vestirsi molto bene e a più strati evitando il cotone e privilegiando o indumenti tecnici o di lana.  Sicuramente occorre calzamaglia, calze di lana e maglietta tecnica o di lana. Pile, guanti, cappello e passamontagna. Se si vuole fare delle foto e dato che occorre armeggiare con la macchina meglio avere dei guanti di seta sotto le muffole. Queste ultime sono tra l’altro preferibili ai guanti normali perché tengono le dita più al caldo. Giaccone e scarpe verranno invece sostituiti dall’abbigliamento che vi daranno durante l’escursione.  Anche se sarà prevista una cena spartana è meglio portarsi dietro del cioccolato in caso di fame o di necessità di calorie. Non guasterebbero anche degli scaldamani per avere un po di tepore.

Praticamente ogni hotel, agenzia o tourist information vende l’escursione Aurora Chase ma la più nota è quella con Arctic Explorer (costo 1.500 nok = 150€) che prevede minivan da max 15 persone. Essendo la più nota, occorre prenotare qualche tempo prima se si vuole un giorno specifico. È altrettanto vero che sono in tanti a farla e quindi il rischio di rimanere a terra non c’è. Una volta prenotato via internet si riceve la conferma via mail e circa una settimana prima arriva un messaggio che indica anche ora e punto di ritrovo.

Il giorno della partenza passano a prenderti all’ora e al posto indicato con un minivan con guida, aiuto guida ed autista. La destinazione dipende dal tempo e non è possibile conoscerla con ampio margine. Infatti premessa fondamentale per vedere l’aurora e’ che il cielo sia sgombro da nuvole e quindi  occorre andare a cercare un posto che lo consenta.  Le distanze non contano: si può arrivare fino in Finlandia con tre ore di viaggio o andare verso nord seguendo la costa. A Tromso il clima è estremamente variabile e se anche nevica non è detto che poco lontano non ci sia una splendida serata che consenta di vedere una spettacolare aurora.  È pertanto importante prenotare con una compagnia che faccia questo tipo di “caccia” perché altrimenti, nel caso di un posto fisso ancorché comodo, caldo e confortevole, c’è il rischio di non essere al posto giusto per vedere l’aurora e non poterla andare a cercare.

Una volta deciso dove andare si parte e appena giunti in un posto comodo si fa una sosta per settare le macchine fotografiche in modo da essere pronti per il momento clou. Già perché l’aurora si intensifica durante la notte e normalmente raggiunge il suo massimo tra le 10 e le 2 del mattino e quindi meglio perdere un po di tempo per dare qualche prova tecnica prima del “gran ballo”.il settaggio della macchina dipende da modello a modello e soprattutto dalla luminosità dell’obiettivo. In ogni caso le cose essenziali sono:

NIKON-manuale, no autofocus, f3,5 o minore, tempi posa 10”, ISO 1000 (oppure tempi 15” e ISO 800 per ridurre il rumore). Togliere ISO automatico.

CANON-manuale, no autofocus , f4 p minorr, tempi posa 20”, ISO 800

Chiaramente con questi tempi è necessario un cavalletto e possibilmente un telecomando a distanza oltre ad una torcia da testa per i settaggi e per muoversi. Nelle foto è sempre bene lasciare un po’ di paesaggio magari con un albero, un oggetto o una persona in primo piano ricordandosi di illuminarla velocemente subito dopo lo scatto e prima che si richiuda l’obiettivo (light painting).

Fatta la prima sosta, si riparte per cercare il posto ideale per un accampamento. Normalmente occorre fare una breve passeggiata nella neve fresca che in questi posti può essere alta anche un paio di metri. Questo significa avere delle scarpe adeguate e anche essere preparati a fare un po’ di fatica.

Trovato il posto, la troupe si organizza per accendere il fuoco e costruire con la neve delle panche su cui sedersi intorno al focolare. Nel frattempo sopra di noi volteggia l’aurora che si esprime in modi sorprendenti e lontani da come ce l’eravamo immaginata. Infatti dipende dalla sua intensità ma normalmente appare come una striatura bianca ed evanescente nel cielo che assume forme allungate e temporanee.

Uno spettacolo della natura che però l’occhio umano può apprezzare solo parzialmente poiché con il buio e l’intensità debole riconduce al grigio azzurro al verde come invece riesce a cogliere la macchina fotografica. Tant’è che a volte ciò che per l’occhio umano è nulla, per la macchina sono splendide pennellate di colore.

Il vero problema è per chi non ama fotografare o non ama particolarmente freddo e neve dato che l’escursione prevede almeno sei ore di tempo trascorso in mezzo al ghiaccio a guardare in aria. Certo cercano di darti un po di ristoro offrendoti cioccolata calda preparata al momento e verso le 22 una zuppa in busta (quelle da alpinismo dove apri la busta, butti dentro acqua calda, mescoli e mangi) ma rimane pur sempre un’esperienza fredda.

Al ritorno si ripassa dal loro ufficio per restituire tutone termico, scarpe da neve, muffole e torcia da testa.