


WHALE WATCHING – Husavik (Islanda)
Avevamo deciso di fare un’escursione di Whale Watching. Eravamo sospesi sul nostro zodiac, un gommone da 12 posti, nella baia di Skjafandi inseguendo da circa mezzora due pigre megattere che insolitamente viaggiavano in coppia. Non una pinna, solo qualche sbuffo ogni tanto per ricordarci la loro presenza.
La macchina fotografica a penzoloni dal collo dopo che avevo immortalato la pinna dorsale delle due balene con lo sfondo delle montagne perennemente innevate del fiordo. Lo sguardo all’orizzonte per cercare qualche altro cetaceo più attivo delle nostre due amiche.
Poi più nulla. Anche le due megattere si erano stancate di stare in nostra compagnia. il silenzio e il vuoto assoluto. Solo noi e il mare.
Passa qualche istante e a qualche centinaio di metri dalla prua inizia lo spettacolo: un salto improvviso! La prima balena con i suoi 30.000 Kg esce completamente dall’acqua e si rituffa dopo un balzo spettacolare. Rimaniamo a bocca aperta increduli di quello che avevamo appena visto solo a pochi metri da noi.
Istintivamente riporto la macchina fotografica all’occhio imprecando di non averla tenuta costantemente pronta allo scatto. Solo il tempo di pensarci ed ecco che la seconda balena imita la sua compagna. La fortuna ci arride: con tutto il mare a disposizione, salta esattamente davanti a noi in favore di luce. Scatto in continuo e sento che Francy sta facendo la stessa cosa. Un salto perfetto con parabola discendente laterale: fantastico!
Ho i brividi come tutte le volte che ammiro la natura nelle sue espressioni. Siamo euforici: avevamo visto le balene a Tadoussac nel fiume San Lorenzo in Canada, nella baia di Sydney in Australia, nel Kenai Fjord in Alaska ma mai, mai, avevamo visto una balena saltare fuori dall’acqua e vi possiamo assicurare che si tratta di un’emozione unica.
L’adrenalina era al massimo, i nostri sguardi si incrociavano felici di essere riusciti quasi per miracolo a prendere quell’escursione che ci aveva appena regalato uno spettacolo unico. In quel momento le nostre due amiche, forse anch’esse contente di avere una rara, splendida giornata di sole, ci hanno voluto regalare la straordinarietà, il capolavoro, quella cosa che capita una volta su un miliardo e forse non basta: dopo qualche minuto di silenzio, improvvisamente, perfettamente coordinate, entrambe escono dall’acqua proprio davanti ai nostri occhi increduli. Si inerpicano nell’aria, ruotano su se stesse in senso antiorario e allargando le pinne si rituffano in acqua. La prodezza sembra durare minuti in realtà sono pochi attimi ma che per noi rimarranno eterni. Preso da convulsione continuo a tenere il tasto della macchina fotografica schiacciato, sento il ticchettio che va anche dopo che l’ultimo flutto ha risucchiato le due balene.
Stacco gli occhi dal mirino e mi guardo in giro: Francy commenta incredula, il capitano Stephan è al settimo cielo e con la voce rotta dall’emozione ci confessa che in 40 anni di attività quotidiana nella baia di Husavik aveva assistito ad uno spettacolo simile solo un’altra volta.
Non ci distraiamo. Potrebbe non essere finita. Infatti le due balene risaltano fuori, ora singolarmente, ancora una volta. Poi si adagiano sul fianco e come per salutarci sbattono le pinne in acqua: vorrei buttarmi in acqua e andarle ad abbracciare. Abbiamo le lacrime agli occhi.
La natura è straordinaria e non manca mai di stupirci e di farci sentire piccoli davanti alla sua magnificenza.
Lo spirito del Whale Watching è sperare di avere un incontro con queste straordinarie creature. Ammirare le loro evoluzioni, addirittura in coppia, è un’emozione unica e straordinaria.
Dove prendere l’escursione…
Da maggio a settembre, Húsavík diventa la capitale del whale watching in Islanda. Questo è dovuto alle favorevoli condizioni offerte dalla baia di Skjalfandi dove acque profonde esposte alle correnti, minime variazioni di livello dell’acqua, cibo in abbondanza e zone riparate dalle tempeste oceaniche rendono questo fiordo l’habitat ideale per le balene.
Uscendo in mare aperto con esperti marinai sui loro battelli si possono avvistare, con una probabilità di oltre il 90%, un’ampia varietà di specie: la balenottera minore, la megattera (Humpback whale), le orche, i cetacei più piccoli come i delfini e se si è fortunati anche la balena azzurra (Fin whale) il più grande mammifero vivente sul pianeta.
Ad Húsavík ci sono solo due società che organizzano escursioni in mare per l’avvistamento delle balene: la Gentle Giants e la North Sailing. Sono assolutamente equivalenti come escursioni e prezzi anche se non possiamo non citare la disponibilità di Gentle Giants a venire incontro alle esigenze dei clienti. Eravamo arrivati tardi rispetto alla partenza prevista ed avevamo solo quella giornata da dedicare ad Husavik. Ci hanno fatto attendere poco meno di mezzora ed hanno organizzato una partenza straordinaria effettuata direttamente dal proprietario della società, il Capitano Stephan. Sono stati straordinari!
I tour migliori, anche se i più costosi, sono quelli effettuati con un gommone zodiac ben attrezzato. Le uscite durano tre ore e comprendono la circumnavigazione di Puffin Island, un isolotto strapieno di pulcinella di mare soprattutto nel periodo di riproduzione (Aprile-Agosto) per poi dedicarsi alla ricerca in mare aperto dei cetacei. Costo 18.990 Isk (150€ a testa – giugno 2017).
Ognuno deve indossare una speciale tuta termica impermeabile che rende tutti molto goffi ma ha il pregio di non fare sentire in alcun modo il freddo. Se si desidera ci sono anche guanti termici e occhiali.
E’ un’esperienza che vale sicuramente la pena di fare. Chiaramente non essendo un parco acquatico o uno zoo si può anche rischiare di vedere poco (anche se qualcosa si vede sempre), prendere un gran freddo e spendere una cifra non irrisoria. Molto dipende dalla fortuna, dal meteo del giorno e dalla determinazione del comandante.
E dato che il meteo è veramente l’unica vera incognita è preferibile non prenotare tanto tempo prima ma solo quando si è in prossimità dell’arrivo o direttamente in loco dopo aver verificato le condizioni del tempo e del mare per evitare che un’escursione fantastica si possa trasformare in un incubo di freddo, acqua e mal di mare.