


SVALBARD E CAPO NORD
Avventura a 80° Nord: la terra degli orsi
L’arcipelago che si trova nel cuore dell’Oceano Artico, tra i 74° e gli 81° di latitudine Nord rappresentano le isole Svalbard (dall’antico norvegese “Coste Fredde”).
Un territorio estremo fatto per il 60% di ghiaccio e solo per il 10% di vegetazione costituita sostanzialmente dalla tundra senza alcun albero tanto da essere definito deserto artico.
Tuttavia grazie alle propagini estreme della Corrente del Golfo le temperature non sono così estreme come potremmo immaginare. A Longyearbyen, il principale centro abitato dell’arcipelago, le temperature variano tra i -15°/-20° in inverno e 6°/10° in estate.
Nel 1596 quando l’esploratore olandese Willem Barents scoprì le Svalbard e non rendendosi conto di aver scoperto un arcipelago, le nominò Spitsbergen – “Montagne appuntite”- riferendosi alle alte montagne che caratterizzano la costa occidentale.
Le Svalbard sono una terra ricca di singolarità e di particolarità, vediamole alcune:
PERMAFROST.
Le caratteristiche morfologiche del terreno permanentemente ghiacciato costituito dal cosiddetto permafrost impongono la costruzione degli edifici su palafitte per evitare allagamenti dovuti a quello strato posto sopra il permafrost che si scioglie quando le temperature salgono sopra lo zero. Analogamente vale per le tubature dell’acqua e del gas che scorrono sempre in superficie sia per evitare sbalzi di temperatura sia perché il permafrost le rigetterebbe in superficie come qualsiasi cosa che si volesse sotterrare.
SOVRANITA’.
Particolare è anche la sovranità delle isole dato che sin dallo loro scoperta e fino al 1925 nessuno Stato le possedette realmente. Una vera e propria terra di nessuno, patria di balenieri, scienziati, minatori e avventurieri. Fu solo dopo la Prima Guerra Mondiale che si decise di attribuire la sovranità del territorio alla Norvegia attraverso un trattato che concedette molti diritti di sfruttamento anche agli altri Stati firmatari. E’ per questo che sull’arcipelago ci sono ancora diverse miniere russe attive e alcune città russe fantasma come Pyramiden. Ai cittadini degli Stati firmatari sono previste delle agevolazioni per risiedere e lavorare alle Svalbard.
ANIMALI.
Alle Svalbard ci sono più animali che uomini e in particolare ci sono orsi polari, foche, trichechi, volpi artiche, renne, pernici, husky. Non esistono e non si possono portare gatti e animali domestici per evitare che si possano alterare gli equilibri della natura apportando modifiche alla catena del cibo o malattie.

Svalbard: volpe artica. ©RS
ORSI POLARI.
Le Svalbard sono famose anche per essere la patria degli orsi polari e infatti si stima la presenza di circa 3500 esemplari anche se negli ultimi anni si è notevolmente ridotto per via soprattutto delle variazioni climatiche che stanno progressivamente surriscaldando il pianeta riducendo la formazione del ghiaccio utilizzato dagli orsi come autostrade per i loro spostamenti. Spesso, nell’estate artica, questi grandi predatori si trovano abbandonati su isolotti di ghiaccio sfaldati dal resto della calotta polare non riuscendo a sopravvivere.
Alle Svalbard esiste una zona di sicurezza che circonda l’insediamento di Longyearbyen al di fuori della quale occorre obbligatoriamente essere armati. Per circoscrivere questa zona di sicurezza ci sono degli appositi cartelli che avvisano gli sprovveduti a non inoltrarsi senza adeguata attrezzatura. Gli orsi non sI avvicinano con facilità al centro abitato ma può capitare che arrivino fino a Longyearbyean, cosa che fa scattare un apposito allarme. Si può pertanto andare in giro armati ma non si può entrare nei negozi e al supermercato tanto che i sono previsti appositi armadietti per riporre le armi.

Svalbard: orso polare. ©RS
E’ tuttavia bene sottolineare che l’orso polare è tutelato completamente tanto che la caccia è illegale e sono previste pene molto severe per chi non prenda tutte le dovute precauzioni per evitare di mettersi stupidamente in pericolo e rischiare di uccidere l’orso. La prima regola è quello di spaventarlo, mantenere il controllo ed evitare di scappare correndo. Sparare è la soluzione finale tanto che se dovesse capitare si sarebbe soggetti ad approfondite indagini per verificare se si sia trattato di legittima difesa o se sarebbe stato possibile evitare l’uccisione dell’animale.
La tutela di questi animali e la sicurezza delle persone fanno si che non esistano safari organizzati per avvistare gli orsi e l’unico modo per vederli a distanza è quello di partecipare a una crociera intorno all’isola o con un’escursione in motoslitta.
NASCITE.
Date le caratteristiche estreme delle Svalbard, è impossibile nascervi se non per emergenza. Infatti le donne in gravidanza a tre settimane dalla data prevista per il parto devono recarsi a Tromso per partorire.
CITTA’ FANTASMA.
La più famosa di tutte è Pyramiden, una base mineraria russa abbandonata nel 1998, raggiungibile solo in motoslitta durante l’inverno e in barca durante l’estate.

Svalbard: ingresso a Pyramiden. ©RS
Fino all’improvvisa evacuazione della base c’erano due scuole, una piscina, un ospedale, un teatro, alcune palestre e un campo do da basket. Tutto ciò che serviva alla comunità russa residente per vivere una vita secondo i canoni sovietici. Le case non avevano le cucine poiché si doveva mangiare tutti insieme in una grande mensa che accoglieva 200 persone.
Tra gli anni ’60 e gli anni ’80 Pyramiden conobbe il suo momento più florido con più di 1000 abitanti tanto che venne prevista anche una sede del KGB. Poi nel 1998, all’improvviso furono tutti obbligati a trasferirsi in patria lasciando le loro case e tutti gli edifici così come si trovavano. Oggi queste case sono come ibernate, ferme a quel giorno e ancora immerse nel sapore sovietico con tanto di statua di Lenin, ovviamente la più a Nord del mondo.

Svalbard: la statua di Lenin più a nord del mondo. ©RS
ALCOLICI.
Pur essendo completamente esenti da tasse, gli alcolici alle Svalbard sono venduti solo in appositi negozi, per quantità limitate e solo in alcuni orari. Infatti il clima estremo e la solitudine possono dare significativi problemi di dipendenza che si è pensato di limitare con queste misure. In un mese i residenti possono acquistare massimo due litri di superalcolici, mezzo litro di vino liquoroso o 24 lattine di birra.
Le limitazioni valgono anche per i turisti: se si comprano delle lattine di birra al supermercato, viene richiesta la carta d’imbarco su cui viene annotato il numero di birre ancora da consumare.
LONGYEARBYEN.
E’ il centro abitato stabilmente più a nord del mondo (78°13’ Nord), dopo di questo non vi sono altre città o paesi permanentemente abitati dall’uomo. Fa eccezione Ny Alesund che però rappresenta un insediamento scientifico e quindi non rientra nella statistica.

Svalbard: Longyearbyen. ©RS
La città fu fondata nel 1906 dall’americano John Longyearbyen che costituì la sua compagnia mineraria. A Longyearbyen c’è una banca, l’ufficio postale, l’asilo, la scuola, l’università, un supermercato, una piscina, vari negozi, ristoranti ovviamente tutti inevitabilmente con il record de “i più a nord del mondo”.
Le vie sono identificate da numeri e il mezzo di trasporto più usato durante l’inverno è la motoslitta.
Partendo da Longyearbyen per nave e dopo un giorno di navigazione in direzione sud, si arriva a Honningsvag, la porta per visitare Capo Nord. È situata lungo una splendida baia nella zona meridionale dell’isola Magerøya, la stessa isola dove si trova Capo Nord.

Capo Nord: scogliere del capo. ©RS
Capo Nord è il punto più settentrionale del continente europeo. A 71 gradi nord, si trova sulla stessa latitudine della Siberia e la parte superiore dell’Alaska. La Corrente del Golfo offre correnti tropicali provenienti da tutta l’Oceano Atlantico, producendo un clima marino relativamente mite.
Il primo turista, il sacerdote italiano Francesco Negri, mise piede a Nordkapp nel 1664, e oggi raggiungere Capo Nord è diventato molto più facile percorrendo gli spettacolari 33 km che separano le scogliere di Nordkapp da Honningsvag dove si passano piccoli villaggi di pescatori, meravigliosi fiori selvatici, il pascolo delle renne, laghetti e piccoli fiordi. Soprattutto al tramonto è uno spettacolo nello spettacolo e da soli questi 33 km valgono il viaggio.
Arrivati accanto al simbolo di Capo Nord, l’enorme mappamondo, sembra che il mondo finisca, che le possenti scogliere siano il limite invalicabile di un enorme baratro fatto di acqua inquieta e rumoreggiante. Al di là dell’orizzonte, il sole estivo sempre presente come un custode dell’infinito.
L’aria, l’acqua, il sole, la terra. Gli elementi si mischiano in un turbinio di forze estreme a sottolineare l’importanza del posto e del rispetto che si deve mostrare.

Capo Nord: mappamondo. ©RS
PILLOLE DI VIAGGIO
100 kr = 10€
Svalbard
Longyearbyen è un piccola cittadina con pochissime attrazioni.
Sono comunque presenti hotel, banca, ufficio postale (che rilascia una certificato per 100kr di visita alle Svalbard) e un po’ di negozi molto forniti di gadget.
La vera attrazione sono le magnifiche escursioni in modo particolare ai ghiacciai, alla città fantasma di Piramyden e a Barentsbourg dove c’è ancora attiva una miniera russa.
Molto bella l’escursione a Piramyden dove ci si avvicina al ghiacciaio Nordenskjøldbree (largo 25km e lungo 11Km) conosciuto come l’autostrada degli orsi perché questi animali lo utilizzano per percorrere da nord a sud Spitzbergen. In effetti non è raro incontrare queste magnifiche ma temibili creature.
La visita a Pyramiden è assistita strettamente da una guida armata e non è possibile allontanarsi da soli. Si possono visitare solo alcune delle strutture esistenti volutamente lasciate a se stesse. L’escursione migliore è con Arctic Explorer con la quale si può scegliere se fare la combinata con Barentsbourg o solo Piramyden.
La cosa strana rispetto alla Groenlandia e pur essendo più a nord di Illulissat è che, grazie alla corrente del golfo, non ci sono iceberg e tratti ghiacciati in estate. Anche il ghiacciaio, imponente nella sua estensione, non ha un fronte maestoso come in altri paesi.
Fino al 24 agosto il sole non tramonta mai.
Capo Nord
Honninsvag è un piccolo paesino che vive sul porto dove attracca l’Hurtigruten per poi procedere verso Capo Nord. I 35 km che separano Honningsvåg da Nordkapp sono il vero motivo per il quale vale la pena arrivare fino quassù. Una strada tortuosa ma agevole che si snoda tra laghetti, fiordi, viste mozzafiato e casupole spettacolari accompagnati da renne selvatiche che brucano la bassa erba. Fatta durante il lunghissimo tramonto di fine agosto quando tutto si colora di rosa è qualcosa da brividi.
Arrivati a capo nord occorre pagare l’ingresso che prevede due possibilità: posteggio e visita del sito a Kr. 180 oppure ingresso completo che comprende parcheggio, visita del sito, filmino a Kr.275.
In alternativa si può prendere dal sito www.nordkapp.no il Nordkapp express (699 kr a testa) dove è compreso il viaggio andata e ritorno di 3 h. (Di cui 40’ viaggio e 40’ ritorno) e ingresso completo. Ci sono anche i taxi al numero +47 78472234 a 1600 kr (1-4 persone) o 2400/5-8 persone) con 1h di attesa fuori dal sito (ingresso non incluso).
All’interno della moderna struttura ci sono tutti i servizi e uno shop fornitissimo. All’esterno il famoso globo simbolo di Nordkapp, sempre affollatissimo di gente.
Siamo andati due volte, nel pomeriggio e alla sera e sicuramente al tramonto ha un fascino particolare. Altrettanto credo all’alba dato che il sole sorge proprio in fronte al globo.